I festeggiamenti inizieranno nel Conservatorio di Santa Chiara a San
Miniato dove la sera del 7 giugno alle 21,30 si terrà
l’Inaugurazione dei
festeggiamenti nel 400°
anniversario dalla morte di Lodovico Cardi “Il Cigoli”
con il concerto:
Il Cigoli e la musica nella Corte Medicea. La nascita del melodramma e il recitar cantando della camerata de’ Bardi. Galilei, Caccini, Rinuccini
(nell’ambito della rassegna “Il Castello di Suoni”, ingresso libero)
Presentazione del concerto a cura di Carlo Fermalvento
Riprese e montaggio a cura di Fabrizio Mandorlini
L'evento sarà preceduto alle ore 21,00 da una breve lectio sull’opera “Noli me Tangere” conservata nel Museo del Conservatorio di Santa Chiara. Si tratta di una tavola centinata che rispecchia chiaramente l’attività giovanile del pittore e il suo appassionato studio dei manieristi, al tempo della frequentazione della bottega di Alessandro Allori.
Nel diventare Corte, il dominio Mediceo sulla Toscana esige dagli artisti che il loro talento non sia frutto solo della naturale ispirazione, ma che lo vivano anche in funzione dei soggetti che siano funzionali alla Corte. Ecco che Giorgio Vasari affrescherà il Palazzo Vecchio come apoteosi di Cosimo e della famiglia Medici, ecco che si costruisce l’Accademia per far crescere una nuova stagione di artisti in cui Cosimo I de’ Medici e appunto il Vasari furono impegnati in prima persona.
Il Cigoli e la musica nella Corte Medicea. La nascita del melodramma e il recitar cantando della camerata de’ Bardi. Galilei, Caccini, Rinuccini
(nell’ambito della rassegna “Il Castello di Suoni”, ingresso libero)
Presentazione del concerto a cura di Carlo Fermalvento
Riprese e montaggio a cura di Fabrizio Mandorlini
L'evento sarà preceduto alle ore 21,00 da una breve lectio sull’opera “Noli me Tangere” conservata nel Museo del Conservatorio di Santa Chiara. Si tratta di una tavola centinata che rispecchia chiaramente l’attività giovanile del pittore e il suo appassionato studio dei manieristi, al tempo della frequentazione della bottega di Alessandro Allori.
Il
Cigoli e la musica ai tempi della Corte Medicea
Nel diventare Corte, il dominio Mediceo sulla Toscana esige dagli artisti che il loro talento non sia frutto solo della naturale ispirazione, ma che lo vivano anche in funzione dei soggetti che siano funzionali alla Corte. Ecco che Giorgio Vasari affrescherà il Palazzo Vecchio come apoteosi di Cosimo e della famiglia Medici, ecco che si costruisce l’Accademia per far crescere una nuova stagione di artisti in cui Cosimo I de’ Medici e appunto il Vasari furono impegnati in prima persona.
Il
Cigoli cresce artisticamente alla Corte de’ Medici e ne sarà uno
dei maggiori interpreti. In quel periodo tra il
1573 e il 1587 circa il gruppo di musicisti e letterati radunati a
Firenze intorno al conte G. Bardi del Vernio perciò detto la
Camerata Fiorentina o Camerata de' Bardi gettò le basi teoriche per
la nascita del melodramma: fra questi, Vincenzo Galilei, Giulio
Caccini, Ottavio Rinuccini, Piero Strozzi. In tal modo, la Camerata
Fiorentina veniva ad accogliere e a far maturare l'eredità di quella
musica reservata che aveva definito le proprietà formali ed
estetiche più complesse della composizione polifonica
rinascimentale, in funzione di un raffinato manierismo. Un'altra
teoria sviluppatasi in età barocca, parallela e connessa al
figuralismo musicale, fu la "teoria degli affetti"
(Affektenlehre), inerente il rapporto tra la musica, i sentimenti e
gli effetti prodotti sull'animo umano.
Il
Cigoli è un artista a tutto tondo. Passato alla storia come Pittore
ed Architetto, si dilettò anche nel suono di stumenti musicali
dell’epoca e in componimenti musicali.
Per
questi motivi, la contestualizzazione dei luoghi e dei tempi in cui
il Cigoli è vissuto è elemento assai importante per capire al
meglio anche la sua pittura. Ecco che nel programma dei
festeggiamenti quattrocentenari dalla morte del Cigoli la musica ha
un ruolo prioritario. La rassegna Un
Castello di Suoni, che si è
caratterizzata nel corso degli anni per le sue proposte di qualità,
è stato il naturale connubio per riscoprire e valorizzare la musica
ai tempi del Cigoli e della Corte Medicea.
La
vita musicale italiana è sorretta, lungo tutto il suo itinerario
quattro-cinquecentesco, dall'ausilio del mecenatismo dovuto a
personalità "illuminate", quali i Medici a Firenze, gli
Este a Ferrara, gli Sforza a Milano, solo per ricordare i ceppi
familiari più noti, mossi da autentico amore per l'arte e dal
rispetto degli artisti, concretizzato in sostegni economici,
committenze, fondazioni di accademie: il fervore fu intenso e
materialmente partecipe. Fu da questo ambiente favorevole che maturò
l'età aurea del madrigale che toccherà così i più alti vertici
estetici della sua storia, ma concluderà anche (intorno alla metà
del XVII secolo) l'arco del suo sviluppo. Certe sue caratteristiche a
cominciare dallo strettissimo rapporto fra dimensione verbale e
dimensione musicale passeranno in altre forme e, in particolare, in
quella della cantata da camera. I massimi esponenti Italiani di
questa forma musicale saranno agli inizi Marenzio e Gesualdo e poi il
grande Monteverdi. Giovanni Pierluigi Da Palestrina in quegli anni è
riconosciuto come il più autorevole esponente per la musica sacra;
le sue composizioni assursero a modello insuperato della polifonia
vocale sacra rinascimentale, che ebbe a Roma il suo centro di
irradiazione.
I
tre concerti che vengono proposti nei mesi di giugno e luglio sono:
- La polifonia tra ‘500 e ‘600: Marenzio, Gesualdo.
- Il madrigale di Monteverdi e i mottetti di Palestrina
Fabrizio
Mandorlini
Comitato
festeggiamenti